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Blefaroplastica | Dott. Alberto Capone | Specialista in Chirurgia Estetica

Blefaroplastica

La Blefaroplastica è l’intervento di chirurgia estetica che corregge i difetti estetici più frequenti delle palpebre. È utile ricorrere alla blefaroplastica per la palpebra superiore quando vi è un eccesso di cute che provoca un abbassamento della stessa e in taluni casi la limitazione della visione laterale. Per quella inferiore invece, quando è presente il difetto più comune rappresentato dalle “borse”, dovute ad un’erniazione e protrusione del grasso orbitario verso l’esterno. L’intervento di blefaroplastica dà un aspetto più giovane e meno “stanco” allo sguardo e riporta l’invecchiamento fisiologico ad alcuni anni prima.

Fotogallery Prima/Dopo

Prescrizioni prima dell’intervento

Due settimane prima dell’intervento devono essere sospesi i farmaci contenenti acido acetilsalicilico (es: Aspirina, Cemerit, Vivin C, ecc..), gli antinfiammatori, i farmaci anticoncezionali e contenenti Omega 3. Esami pre operatori: Ecg, Rx Torace, Esami bioumorali di routine. Deve essere eseguita inoltre una visita oculistica con un test della lacrimazione.

Valutazione pre-operatoria

Nell’esame delle palpebre superiori si dovrà valutare con attenzione la quantità di cute e grasso da asportare. E’ importante inoltre evidenziare le eventuali diversità di apertura degli occhi e la presenza di un abbassamento della palpebra (ptosi). Per le palpebre inferiori bisognerà valutare con estrema attenzione al grado di tonicità del muscolo orbicolare dell’occhio, effettuando una serie di test idonei per evitare le complicanze più fastidiose rappresentate dallo scleral show e dal lagoftalmo. In caso di ipotonicità della palpebra inferiore è preferibile intervenire per via transcongiuntivale, asportando l’eccesso di cute dall’esterno con la “no touch tecnique di Glenn Jelks.

Tecnica operatoria

Blefaroplastica superiore: con il paziente in posizione seduta viene marcata la linea di incisione inferiore a circa 7-11 mm dal margine ciliare in modo che la cicatrice finale cada su una piega naturale. Dopo aver calcolato la quantità di cute da asportare, si traccia la linea di incisione superiore il cui decorso varia in relazione alla forma dell’occhio. In anestesia locale si procede all’asportazione della cute che può comprendere o meno anche il muscolo orbicolare ed all’asportazione delle ernie di grasso. La coagulazione dei piccoli vasi è essenziale per evitare ematomi ed ecchimosi, la sutura è intradermica, viene rimossa dopo 4-5 giorni e lascia una cicatrice filiforme pressocchè invisibile dopo 1 mese circa.
Blefaroplastica inferiore: la linea di incisione corre 2 mm dal margine ciliare e attraverso di essa dopo aver aperto il setto orbitario si asportano le ernie adipose cercando di traumatizzare il meno possibile i fasci del muscolo orbicolare e di essere molto conservativi se necessario asportare l’eccesso di cute. Infatti, negli ultimi anni, la tecnica è stata modificata, in quanto non solo si asportano le ernie adipose in modo parsimonioso, ma si ridistribuisce il grasso delle ernie nel solco nasogenieno detto anche delle lacrime o TEAR TROUGH per togliere quell’aspetto incavato e triste dell’occhio. Inoltre attraverso l’incisione inferiore si può praticare, dopo opportuno scollamento sottoperiosteo, un lifting del 3° medio della faccia con evidente ringiovanimento (Vedi lifting). Inoltre, la blefaroplastica inferiore può essere praticata anche per via interna transcongiuntivale, soprattutto nei casi di lassità della palpebra inferiore per evitare complicanze come lo SCLERAL SHOW e il LAGOFTALMO. Infatti molto sicura e precisa a tal proposito è la tecnica “no touch” di Glenn Jelks che noi adoperiamo. In caso contrario si avrebbe un abbassamento della palpebra inferiore con occhio tondo, scleral show e lagoftalmo.
Anche in questo caso è essenziale una emostasi accurata e la sutura eseguita con estrema precisione.

Periodo post-operatorio

Nei primi giorni sarà presente un discreto gonfiore e spesso delle soffusioni di sangue (ecchimosi). Per alleviare il disagio al paziente è utile applicare nelle prime ore garze con soluzione fisiologica fredda e quindi nei due giorni successivi garze bagnate di soluzione borica al 3% ogni 6-8 ore.

DURATA INTERVENTO

1 ora

TIPO DI ANESTESIA locale

DIAGNOSTICA

ElettrocardiogrammaEsami ematochimici

DIMISSIONI in giornata


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